giovedì 26 luglio 2012

23 luglio 2012

…SONO IL FRUTTO DELL’ESPERIENZA DI STEFANO APPLICATA ALLA TRADIZIONE LOCALE SULL’UTILIZZO DELLA FOGLIA DELLA PALMA DEL VIAGGIATORE, IL RAVINALA.
Il ravinala (foglia in malgascio) ha una fibra molto resistente e flessibile e quando viene montata in serie, con lo stesso principio di sovrapposizione della tegola, ha la caratteristica di essere leggera e perfettamente impermeabile. Un'altra importante qualità di questa tecnica di costruzione è la caratteristica di rendere i tetti particolarmente resistenti ai cicloni. Il ravinala pur non permettendo nessuna infiltrazione esterna è estremamente permeabile dall’interno, ossia permette all’aria, che si incanala durante le tempeste tropicali, di uscire verso l’alto senza provocare nessun danno rilevante alla struttura.Le modifiche apportate da Stefano riguardano in larga parte l’ossatura portante del tetto. Un resistente e leggero sistema a capriate collegate tra loro da pali traversi sui quali vengono poi fissate le foglie stesse. La struttura, essendo montata sull’ultimo degli anelli in cemento armato dell’edificio in costruzione, ha una base solida su cui ancorarsi, risultando quindi anche estremamente duraturo nel tempo. Le prime case costruite con questa tecnica risalgono a venti anni fa e sono ancora perfettamente funzionali, l’unico problema è la vulnerabilità della foglia stessa agli agenti esterni che ne obbligano la sostituzione ogni dieci anni, contro i tre o quattro della casa tradizionale malgascia. La differenza, oltre che nella solidità della struttura, è nella pendenza stessa del tetto, che evitando la formazione di ristagni riduce la velocità di deterioramento della foglia.



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